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francesca pensa

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sandra marzorati

 
Francesca Pensa

L'itinerario espressivo di Novella Bellora prende avvio con gli anni novanta, dopo la conclusione degli studi accademici e nella dimensione di una ormai acquisita autonomia creativa, fin da allora concentrata su precisi interessi formali.
Le prime opere dell'artista presentano il tema della natura morta, nella quale il colore già si evidenzia come elemento dominante della composizione, tanto da disporsi anche in colature ripetute che attraversano la tela, mentre appena successivi sono i Balconi, con i quali la pittura dell'autrice comincia a indagare il mondo esterno, sintetizzato in quei luoghi di passaggio tra l'interiorità della casa e lo spazio libero, riconoscibili in verande e finestre abitate da piante e alberelli che si stagliano sulle pareti colorate.
Il momento successivo dell'itinerario della Bellora è costituito dalle Chiese, nelle quali protagonista diviene l'ambiente aperto, che poi verrà approfondito in varie opere posteriori, adesso occupato dall'immagine di piccole chiese che si spingono verso il cielo insieme a montagne dai crinali che tagliano l'orizzonte.
Da qui parte la riflessione della pittrice sul paesaggio, che viene indagato insieme al tema mai smesso della natura morta e alle immagini di fiori, di interni, con qualche raro accenno alla figura.
In queste opere la Bellora mette completamente a fuoco la sua poetica e la sua forma espressiva, che vive sostanzialmente della struttura cromatica, stesa con una tavolozza ampia, dalla quale emergono, come tinte predilette, il verde, l'azzurro e il rosso.
Il colore serve per dare forma al messaggio poetico, che nasce dall'osservazione del mondo reale, trasfigurato però nel pensiero e nel ricordo, fino a divenire immagine squisitamente mentale e flebilmente legata alla concretezza oggettiva delle cose.
Le cromie vengono scelte e accostate sulla superficie pittorica con rara sapienza compositiva ed efficace sensibilità percettiva, disposte in zone che in alcuni casi sembrano ispirarsi a strutture vagamente geometriche, oppure stese in macchie più libere che possono ammettere sfumature ottenute dal segno leggibile del pennello, quasi a costruire, in alcuni casi, un moderno chiaroscuro capace di rendere effetti di volume e di plasticità pittorica.
In varie tele compare anche una linea nera che contorna gli elementi della composizione, a conferma del carattere volutamente mentale di queste immagini, mentre lo spazio risulta ottenuto con una definizione evidentemente non tradizionale ma esplicitamente affidata alla percezione cromatica, articolata dall'accostarsi e dal contrapporsi di tinte calde e fredde.
Il segno pittorico è contraddistinto da un andamento abbastanza deciso, capace di suggerire un'urgenza espressiva che però appare temperata da un pensiero progettuale che sottilmente traspare dalle diverse immagini organizzate con una attenta sintesi delle forme.
Questa attenzione per l'espressione gestuale conduce negli ultimi anni Novella Bellora alla realizzazione di una serie particolare di opere che, abbandonato il riferimento, sebbene trasfigurato, alla mimesi visiva, percorrono un territorio astratto. In esso l'artista mantiene salda la centralità della struttura cromatica, che però si sfrangia in macchie, spesso realizzate col dripping, che riempiono totalmente la composizione, raggiungendo, al di là di qualsiasi più o meno voluta casualità, risultati di interessante tessitura dei timbri e dei toni.
A questi lavori l'autrice si dedica senza abbandonare quelli più legati al ricordo del reale, tanto che, in alcuni casi, compare un linguaggio "misto", nel quale si mescolano le due differenti ricerche pittoriche.
L'arte della Bellora, che nel suo percorso espressivo ha fatto largo uso dell'olio e degli acrilici, dedicandosi anche all'acquarello e al gessetto, vede, nei lavori più recenti, anche l'impiego del collage, che permette la costruzione di paesaggi che si leggono attraverso le cromie stese su un supporto preparato sovrapponendo frammenti di carta alla tela, con effetti materici che rinnovano e complicano ulteriormente la visione espressiva di questa artista, che nei suoi dipinti ci restituisce immagini dai colori ricchi di emozione, che però non arrivano mai a risultati dall’effetto semplicemente accattivante o falsamente consolatorio, come evidenziano l'asprezza di certi segni e la perentorietà di molte campiture cromatiche.
La pittura di Novella Bellora, pur nell'articolazione delle tematiche e delle forme, mantiene comunque una sua coerenza costante, che rivela tra l'altro anche motivi di ispirazione che si collegano all'universo visivo della moderna arte occidentale, con echi provenienti dall'Espressionismo, da Matisse e soprattutto dagli artisti tedeschi del movimento, fino al ricordo dell'Informale, con riferimenti a Pollock e a Tobey; ma la memoria colta della nostra arte passata risulta filtrata attraverso una visione originale della creazione artistica, avvertita come una comunicazione ininterrotta, che attraverso i colori vitali dei paesaggi e quelli più meditativi delle nature morte, esprime il piacere del dipingere, impiegato come strumento per narrare un diario intimo, comunque aperto allo sguardo e all'interpretazione di chi guarda.

Francesca Pensa
 
kreativia 2010